Ci sono regole non scritte, stili di vita, modi di fare e di essere nella società in cui viviamo.
Sappiamo per certo che questa struttura sia la più efficace ed efficiente?
Se vogliamo confrontare due mondi diversi ci occorre una unità di misura: io prenderei la "felicità", non il PIL, il reddito, il patrimonio che fanno parte dell'attuale paradigma di vita: scardiniamo il primo dogma.
Si dice "i soldi non fanno la felicità" ma poi ci si affretta ad aggiungere "figuriamoci la miseria": no, i soldi non fanno la felicità ma nella società capitalistica e consumistica in cui viviamo servono per avere cose ed ottenere servizi per soddisfare i nostri bisogni.
Per cui la "felicità" si aumenta sempre più se i nostri bisogni sono soddisfatti: bisogni di qualsiasi natura e di cui probabilmente neanche siamo a conoscenza: non vado oltre perché se no vado fuori tema.
Stabilita che la "felicità" è l'unità di misura ora determiniamo la scala: se fosse aritmetica 10 persone felici per 10 H ciascuno ("H" è la sigla e sta per Happyness) varrebbero quanto 9 persone a 0 H (cioè "tristi") e 1 persona a 100 H? In pratica avremmo un euforico circondato da 9 depressi.
A parte che l'euforico, in un mondo di tristezza, non credo abbia tanto da festeggiare per cui direi che la scala è logaritmica ed una distribuzione della felicità più allargata consente di massimizzare l'indicatore che va sempre calcolato su scala mondiale.
Lo scopo del blog è proporre nuove regole del gioco per aumentare la felicità.
Facciamo un esempio: monogamia verso poligamia, cos'è meglio? capitalismo verso comunismo, la vittoria in Champion dalla Juventus anziché il Real. Non credo sia possibile misurare ogni singolo avvenimento ma è neanche necessario: ci sono già tante cose che non vanno che possiamo evitare di fare delle misure il risultato è certo.
E qui mi fermo: il blog vuole raccogliere idee, anche le più assurde, per risolvere i problemi che ci affliggono.
Per un parlamento rappresentativo